mercoledì 16 maggio 2018
CHICAGO LONDON UNDERGROUND + THE ELEPHANT PLUS
• ROB MAZUREK piccolo trumpet / electronics
• GABRIELE MITELLI cornet /electronics
• ALEXANDER HAWKINS hammond
• PASQUALE MIRRA vibraphone
• DANILO GALLO bass
• CHAD TAYLOR drums
• CRISTIANO CALCAGNILE drums
Da sempre, fin dai tempi di King Oliver e di Jelly Roll Morton, il jazz si è nutrito di relazioni, di contatti, di legami più o meno duraturi. Questione di DNA, certo, di ancestrale vocazione. Ma anche di consapevole attitudine: all'apertura, all'inclusione e alla
condivisione. Un'attitudine mai rinnegata, nemmeno in tempi decisamente più complicati e dispersivi come i nostri. Merito di chi, ostinatamente, continua a lavorare per allargare gli orizzonti
(artistici, geografici e umani) piuttosto che per tracciare confini o stabilire intolleranti codici di comportamento. Rob Mazurek, ad esempio. Che fin dagli esordi nella Chicago di Jim O'Rourke e dei Tortoise ha deciso di fare dell'apertura, dell'inclusione e della condivisione una professione di fede. Lo dimostra anche l'idea di questo settetto, che rappresenta la summa e la sintesi di alcuni dei tanti progetti messi in fila negli ultimi anni da Mazurek. Il Chicago Underground, in primis, con il batterista Chad Taylor nel ruolo di scudiero di lunghissimo corso e il pianista Alexander Hawkins in quello di sodale nella versione
raddoppiata e londinese della band; ma anche l'ottetto Land of Spirals e il quintetto Immortal Birds Bright Wings, che a vario titolo, e in vario modo, hanno portato Mazurek a incrociare i passi di Danilo Gallo, Cristiano Calcagnile e Pasquale Mirra, mentre con Gabriele Mitelli la naturale empatia tra cornettisti è sfociata di recente in un duo nuovo di zecca. Questione di attitudine, si diceva. Di legami e relazioni.
Ascoltare per credere.