di Andrea Frenguelli, Italia, 2023, 58′
con Gabriele Antonielli, Alberico Alesi, Antonio Palermi, Paola Gigliotti, Samuele Mazzolini, Carlo Baccarelli, Michele Belia, Antonio Gialletti
Tomica e le vie segrete della Sibilla è un documentario che racconta la storia alpinistica dei Monti Sibillini. Prendendo spunto dalla prima ripetizione in libera della sua via di arrampicata sportiva più impegnativa - Tomica - affacciata sui laghi di Pilato, nel cuore del Parco Nazionale, il film segue le mosse di Gabriele, giovane alpinista cresciuto nel mito
di un percorso leggendario e inviolato: i tentativi, le salite sui sentieri, le notti in bivacco,
fino alla catartica liberazione della via.
Un filo rosso che si intreccia con le storie dei vecchi e dei nuovi protagonisti di queste montagne, da sempre portatrici di un’aura di mistero e in costante, per quanto spesso tragico, cambiamento.
In sala il regista Andrea Frenguelli.
Al film è abbinato il cortometraggio di Carlo Valtellina UNA BELLA AMACA.
Dalle 19:00 cena su prenotazione con il menu speciale "Antro della Sibilla":
Costo €15 bevande escluse
Prenotazione necessaria via sms/Whatsapp al 327 7034745 entro le 12:00 del 02/05/2024
Sntieri Selvaggi - Le montagne osservano, indicano la via, nascondono il loro aspetto tridimensionale. Guardarle dal basso, contemplarle oppure sfidarle, significa prendere coscienza che non può esistere unidimensionalità. Tomica e le vie segrete della Sibilla racconta, nella forma documentario, la storia alpinistica dei Monti Sibillini, di uno spazio d’avventura, tra l’Umbria e le Marche segnato dai continui sconvolgimenti del terremoto. Montagne in divenire. (...)
Un cinema muscolare e contemplativo, dove l’immagine si può “riavvolgere e capovolgere” secondo la stessa intenzione che ha guidato Werner Herzog per il suo Nomad dedicato alla figura dell’amico e grande esploratore Bruce Chatwin: un condensato temporale in cui presente e passato convivono e dove il montaggio si fa mappa e poi orientamento nel mondo. Scriveva in tal senso lo scrittore e viaggiatore di Sheffield ne Le vie dei canti: “Si credeva che ogni antenato totemico nel suo viaggio avesse sparso sulle proprie orme una scia di parole e di note musicali, e che queste Piste del Sogno fossero rimaste sulla terra come ‘vie’ di comunicazione fra le tribù più lontane. Un canto faceva da mappa e antenna. A patto di conoscerlo, sapevi sempre trovare la strada”. Tomica vuol testimoniare che queste vie esistono ancora.