di Bruno Bigoni, Italia, 2022, 83′
con Riccardo Magherini, Gaia Carmagnani, Debora Zuin, Federica Fracassi, Virginia Cuna, Carolina Cametti, Anna Coppola
K, un uomo ormai prossimo alla pensione, sta leggendo una lettera che gli ha scritto la moglie Lara, gravemente malata, prima di andarsene di casa. I due sono stati sposati per circa trent'anni. All'inizio della loro relazione si sono amati intensamente ma la morte della loro figlia di quattro anni ha condizionato per sempre la loro vita. Da quel momento K si è allontanato da Lara e i sentimenti che ha provato per lei si sono trasformati negli anni in indifferenza. Negli ultimi sei mesi poi l'uomo ha iniziato una nuova relazione con Silvia, una donna dal carattere estroverso, con cui ci passa molto tempo insieme. Spesso distratto nei confronti della moglie, non si rende conto del suo stato di salute. Quando accade, è già troppo tardi.
Rassegna DALLA PARTE DEGLI ULTIMI. Il cinema italiano tra resilienza e fragilità.
Introduzione e commento a cura di Maddalena Colombo.
In sala il regista Bruno Bigoni e l'attore protagonista Riccardo Magherini
Cena abbinata Speciale Veneto
Menù "Co le ciacole no se 'mpasta fritole" | €18 bevande escluse
Antipasto: Crostini con baccalà mantecato
Primo: Lasagne alla Veronese
Dolce: Tiramisù della casa
Prenotazione obbligatoria entro e non oltre le 12:00 dell’08/02 via sms/Whatsapp al 327 7034745
MyMovies.it - Le cinque stanze del titolo si riferiscono ad altrettanti luoghi del vissuto dei personaggi. In ognuna di queste è racchiusa parte della vita dei due protagonisti. Sono 'stanze esistenti' come, per esempio, la camera da letto e la cucina ma anche mentali come l'ultima che privilegia luoghi in esterno come il mare, il parco, la strada. Cinque stanze è un cinema di immagini allo specchio. K vede sé stesso riflesso o gli appare l'immagine della moglie giovane e felice. Si rifugia nel passato perché non ha più presente. La sua quotidianità, nel tempo, è fatta di gesti meccanici più volte ripetuti, bugie nei confronti di Lara che si sono trasformati in dialoghi stanchi.