di John Landis, USA, 1978, 109′
con John Belushi, Tim Matheson, John Vernon, Verna Bloom, Tom Hulce.
1962. Due matricole del College Faber, Larry e Kent, vogliono iscriversi a uno di club studenteschi. Rifiutati dall'Omega, frequentato dagli studenti di buona famiglia, trovano accoglienza allo sregolato Delta in cui l'elemento di punta è John Blutarsky ('Bluto'), sporco, decisamente sovrappeso e assolutamente maleducato. Il rettore però ben presto decide di smantellare il club. La vendetta sarà devastante e Bluto ne costituirà lo stratega.
A più di 40 anni dalla sua uscita, è tornato nelle sale Animal House, l'esilarante commedia di John Landis con John Belushi, trasformatasi nel tempo in un vero e proprio film culto della comicità demenziale.
Per celebrare il ritorno al cinema di questa pellicola che non invecchia mai, abbiamo organizzato un doppio evento: la proiezione di Animal House al BloomCinema e a seguire, un imprescindibile TOGA Party Silent Disco come quello leggendario del film, durante il quale sarà possibile scegliere se scatenarsi sulle selezioni musicali 70/80/90 Dance/Rock di Steve Manero o dell'Intercomunale Trash Brianza (https://www.facebook.com/trashbrianza), anche alternandole!
Dress code consigliato? Ovviamente toga e sandali!
Per chi si presenterà togato, un chupito in omaggio!
MyMovies - Subito dopo la prima newyorchese del 28 luglio 1978 il New York Times scrisse: "Non è certo una risata continua, ma è a tratti divertente ed efficace". Per Newsweek si trattava di "una scorreria ansimante contro la rispettabilità (...) umorismo basso di alto livello". Gary Arnold sul Washington Post centrò però il bersaglio con questa frase: "Partendo da una comicità piuttosto bassa, la carriera di John Belushi potrebbe spiccare un volo fenomenale (...) L'impatto sensazionale di Belushi oscura l'abbondanza di volti nuovi e di ottime interpretazioni". Perché i volti nuovi, che avrebbero fatto carriera, non mancavano (da Kevin Bacon a Karen Allen solo per citarne due) ma il motore non immobile, anzi in moto perpetuo, era lui: John Belushi. Non è un caso che l'altro John (Landis) proprio quel 28 luglio gli scrivesse un biglietto in cui affermava: "John ti adoro. Tu hai benedetto il mio film e la mia vita. Grazie".