di Erige Sehiri, Tunisia, Francia, Germania, Svizzera, Qatar, 2022, 90′
con Fide Fdhili, Feten Fdhili, Ameni Fdhili, Samar Sifi, Leila Ouhebi
Nel nord-ovest rurale della Tunisia, l'estate volge al termine ed è periodo di raccolta dei fichi. Nell'arco di una singola giornata, una squadra di lavoratori stagionali parla e discute tra una cesta di frutta e l'altra. C'è da difendersi dalle avances e dai piccoli soprusi del proprietario del frutteto Saber, rivendicare la propria autonomia come fanno Fidé e Melek, tornare in gruppo dopo una lunga assenza come Abdou, e navigare le aspettative di una futura unione come nel caso di Sana e Firas. Dall'alba al tramonto, le loro storie si intrecciano sotto l'ombra gentile degli alberi di fico.
Quest'anno il cinema all'aperto torna sulla terrazza del Bloom. Poichè la strada adiacente è un po' rumoriosa vi consegneremo le cuffie da cui potrete ascoltare l'audio del film, regolando il volume secondo le vostre preferenze.
dalle 19:00 Cena abbinata
CAMPAGNA TUNISINA
Tortino salato con fichi e speck (veg: fichi e olive), Focaccina al limone con yogurt e capperi, Schiacciata di ceci con pomodori secchi e harissa
Pasta al farro con melanzane e pesto di pomodori confit e mandorle
Macedonia di agrumi con biscottini vegani ai datteri
€ 15,00 bevande escluse - E' necessaria la prenotazione entro lunedì 4/09: PRENOTA
MyMovies - Esordio nel cinema di finzione per la regista franco-tunisina Erige Sehiri, il film è un pregevole spaccato di vita agricola dagli spiccati riflessi di analisi socio-culturale, tutta declinata al femminile.
Cineforum - Il frutto della tarda estate è un piccolo saggio narrativo, che si sviluppa nell’arco di una singola giornata, per tracciare una mappa della femminilità contemporanea, cogliendo nelle differenze e nelle frizioni delle protagoniste un punto di vista peculiare e originale sull’essere donna – e di umile condizione – della Tunisia contemporanea. Sehiri segue le sue protagoniste, accarezza le velleità e i sogni delle più giovani e li confronta con l’esperienza forse un po’ cinica delle più anziane. Lascia che le sue protagoniste provochino e siano provocate, mette di fronte il desiderio di libertà all’illusione di un futuro più solido: c’è chi anela a un approccio più smaccatamente moderno e chi desidera per sé un futuro più sicuro e tradizionale, c’è chi ama per realizzarsi e chi non vuole amare per costruirsi un potenziale futuro indipendente.