di Kore'eda Hirokazu, Corea del Sud, 2022, 129′
con Song Kang-ho, Gang Dong-Won, Doona Bae, Ji-eun Lee, Joo-young Lee
A Busan, la giovane madre in difficoltà So-young decide di lasciare il figlio appena nato nella "baby box" di un ospedale. A intercettare il pargolo sono però Sang-hyun e Dong-soo, che gestiscono un'attività clandestina di contrabbando di bambini per i quali cercano i genitori giusti, nonché i migliori offerenti, in tutto il paese. Dopo aver convinto la madre che sia la scelta migliore per il futuro del piccolo Woo-sung, il gruppetto inizia il viaggio ignaro che sulle loro tracce ci siano la poliziotta Su-jin e la giovane collega Lee, determinate ad arrestare i criminali dopo averli colti sul fatto.
Quest'anno il cinema all'aperto torna sulla terrazza del Bloom. Poichè la strada adiacente è un po' rumoriosa vi consegneremo le cuffie da cui potrete ascoltare l'audio del film, regolando il volume secondo le vostre preferenze.
dalle 19:30 Cena abbinata
VIAGGIO IN KOREA
Pajeon al kimchi (pizza coreana), Gyeranmari (frittatina arrotolata con carote ed erba cipollina), Insalata di pomodori coreana
Mul Neangmyeon (noodles estivi con cetriolo, uovo con o senza carne)
Hotteok (Pancake coreani con frutta secca e crema Pan di stelle)
€ 15,00 bevande escluse - E' necessaria la prenotazione entro lunedì 24/07: PRENOTA
MyMovies - Con Broker racconta invece una storia coreana (che lo vede lavorare con star locali come il Song Kang-ho di Parasite) che inizia a Busan e diventa poi un road movie itinerante, pur rimanendo molto vicina ai temi tradizionali del suo cinema. Innanzitutto la famiglia, organismo primario che va oltre anche i legami di sangue. Per il regista nipponico famiglia vuol dire pathos, impegno e responsabilità: è un modo di resistere al sistema e alle sue storture sociali, questa volta con particolare enfasi sulle leggi per l'adozione e sulle politiche di welfare infantile. Broker si chiede e fa chiedere ai suoi personaggi cosa sia più giusto, esaminando un caleidoscopio di casi da diverse prospettive durante il viaggio sgangherato di questa famiglia improvvisata.
Cineforum - Partendo da un’immagine fortemente suggestiva – una vita in una scatola – il regista incasella i suoi personaggi in campi e piani fissi, dentro inquadrature ricorrenti (come nella macchina dove sono appostate le due detective), che rivelano assieme alla fotografia grigia un pessimismo di fondo. Non a caso, l’unico che riesce a guardare con speranza al futuro è un bambino, il piccolo orfano che si unisce durante il viaggio a quella “famiglia allargata” e sogna di diventare un calciatore di fama. Ciò che come sempre stupisce del cinema di Kore-eda è la sua capacità di raccontare una storia drammatica di vite disperate con delicatezza e grazia sentimentale, che possono tradursi in scene da commedia (quando una coppia di aspiranti genitori pretende uno sconto sul prezzo del neonato per via delle sue sopracciglia) o in una preghiera laica sussurrata al buio.