di Alain Guiraudie, Francia, 2022, 100′
con Jean-Charles Clichet, Noémie Lvovsky, Ilies Kadri, Michel Masiero, Doria Tillier
A Clermont-Ferrand, un attentato nel centro cittadino porta lo scompiglio fra gli abitanti. Tra questi c'è Médéric, modesto impiegato innamorato di Isadora, prostituta di mezza età sposata con un uomo possessivo. Quando alla porta del suo palazzo si presenta Selim, giovane senzatetto che potrebbe essere coinvolto nell'attentato, Médéric lo accoglie. È l'inizio di una girandola di personaggi e situazioni che il pover'uomo faticherà sempre di più a gestire, tra l'amour fou per Isadora, i continui ritorni del marito della donna, le spedizioni punitive di un gruppo di spacciatori che vuole morto Selim, l'assalto delle forze dell'ordine al palazzo e il coinvolgimento dei vicini di casa...
Quest'anno il cinema all'aperto torna sulla terrazza del Bloom. Poichè la strada adiacente è un po' rumoriosa vi consegneremo le cuffie da cui potrete ascoltare l'audio del film, regolando il volume secondo le vostre preferenze.
dalle 19:30 Cena abbinata
SAPORI DEL MAGHREB
€ 15,00 bevande escluse - E' necessaria la prenotazione qui entro lunedì 19/06
MyMovies - Ascolto, protezione, cura, attenzione: sono questi i sentimenti di cui parla l'ultimo film di Guiraudie, racchiusi nel titolo originale Viens je t'emmène (letteralmente "vieni, ti ci porto io"), espressione spesso usata per campagne di solidarietà sociale verso persone bisognose. Allo spettro opposto della morale ce ne sono altri: violenza pubblica e privata, rifiuto, negazione, odio. Eppure, nonostante le convenzioni con cui osserviamo e definiamo la realtà, nel mondo del regista francese non esiste una morale che stabilisca confini netti tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra ciò che è buono e ciò che è cattivo. Esistono solo l'attrazione e l'amore (di preferenza omosessuale, ma non necessariamente), che muovono i personaggi come pedine di una forza capace di oltrepassare la volontà o le convinzioni. Ed è questo, probabilmente, il vero scandalo di questo film semplice e bellissimo.
Quinlan - Ambientato a Clermont-Ferrand, cittadina della Francia centrale assunta a microcosmo allegorico di un Paese spaventato dal terrorismo interno, L’innamorato, l’arabo e la passeggiatrice di Alain Guiraudie affronta il tema della paura dell’altro con gli strumenti di una piccola commedia allentata nei ritmi e raffreddata nei toni. Piacevole e divertente, un deciso scarto stilistico da parte del regista rispetto alle sue ultime prove.
Cineuropa - È in uno stile apertamente leggero e umoristico che ricorda il teatro di vaudeville, con ripetuti incontri tra personaggi al contempo banali e colorati, una buona dose di derisione ma senza malizia, prestiti quasi parodici dal genere poliziesco (pedinamenti amatoriali, un arresto, una sparatoria) e dalla commedia boulevard (storie di vicinato con tanti squilli di campanello e quanti più equivoci possibili) che Guiraudie dà uno sguardo obliquo a quello che in definitiva è un ritratto molto serio della Francia di oggi.