di Li Ruijun, Cina, 2022, 133′
con Wu Renlin, Hai-Qing, Guangrui Yang, Dengping Zhao, Cailan Wang
Il matrimonio combinato di Youtie e Guiying, un uomo e una donna che vivono vite difficilissime, sembra portare inevitabilmente alla somma di due solitudini. Di due povertà (sociali, emotive, affettive). Ma da questo incontro, tenero e pudico, prenderà forma giorno dopo giorno un legame solido e prezioso... Return to Dust, titolo-rivelazione della Berlinale e del Far East Film Festival di Udine, dove ha vinto il Black Dragon Award e il Silver Mulberry Award, racconta l’amore attraverso i silenzi e i ritmi contadini della Cina rurale.
MyMovies.it - C'è nelle pieghe della storia una toccante meditazione tanto sulla serenità con cui si cerca di fare il meglio per il proprio compagno di vita di fronte alle difficoltà, quanto sull'erosione fisica dei corpi, progressivamente sempre più provati.
È in questa progressione che il film usa i due protagonisti (Wu Renlin e Hai Qing, lei attrice professionista, lui zio del regista e portatore di un'autenticità notevole) come una simbolica simbiosi tra la terra stessa e il tempo che passa, prestando particolare attenzione ai gesti della loro quotidiana attività contadina e mostrandoli nel rispetto della loro completezza. C'è del bello, sembra dire Li Ruijun, in ciò che inesorabilmente ci consuma.
Sentieri Selvaggi - Come una coppia di rondini costruisce il proprio nido, così Ferro e Guiyng costruiscono la propria casa fatta di fango e legno. È impossibile lasciare il proprio posto felice costruito con tanta fatica per andare a vivere in uno squallido appartamento popolare di città, senza asino e senza galline. “Tutto inizia nella terra e tutto finisce nella terra, la terra non ci disprezza, perché noi dovremmo?”, così riflette saggiamente Ferro sulla possibilità di assecondare il progredire dell’urbanizzazione del suo villaggio. Il discorso messo in piedi dal regista è la collisione tra il nuovo mondo e il mondo antico, quello che sta lentamente scomparendo, un discorso simile a quello su cui ragiona spesso e volentieri nel nostro paese Alice Rohrwacher. Per quanto siano presenti alcune parentesi retoriche, come ad esempio la facile metafora del popolo sfruttato al pari del protagonista costretto letteralmente a donare il sangue al suo padrone, Terra e polvere colpisce per la tenerezza e purezza di sguardo oltre al rigore formale che lo contraddistingue. Commuove la storia d’amore tra due anime innocenti che si ritrovano miracolosamente in un mondo arcaico che si sta estinguendo.
Quinlan.it - Li firma sì un’elegia contadina, ma non dimentica mai il dolore intimo dei suoi due personaggi; conosce il potere dell’immagine ma fa in modo che la geometria dell’inquadratura non soverchi mai il racconto. Quel che ne deriva è un’opera fuori dal tempo, che alcuni potrebbero perfino definire “passatista”, ma che in realtà non si adatta a conformarsi con la marea montante, e si tiene invece a distanza da certe abitudini del cinema cinese di oggi. Terra e polvere è una accorata e riuscita storia d’amore, un inno alla capacità dell’umano di trovare conforto nell’altro-da-sé, scandito dallo scorrere delle stagioni, da un rapporto osmotico con la natura – la liberazione dell’asino è in qualche modo liberazione di se stessi –, e dalla certezza di rappresentare una periferia del mondo, anche all’interno di un sistema abnorme come quello cinese.
Potente e poetico.
Variety
Due anime semplici in un mondo che sta scomparendo.
The Hollywood Reporter
La risonanza universale di un toccante ritratto di provincia.
Screen International
Un inno alla capacità di resistere.
MYmovies
Un’accorata e dirompente storia d’amore.
Quinlan
Un ritratto delicato e commovente.
Cinematografo