di Alejandro Loayza-Grisi, Bolivia, Uruguay, Francia, 2022, 87′
con José Calcina, Luisa Quispe, Candelaria Quispe, Placide Ali, Félix Ticona
UTAMA, nella lingua quechua: la nostra casa.
UTAMA – Le terre dimenticate. Il tempo sembra scorrere lentamente nella lontana terra incrinata e arida dell’Altiplano boliviano, dove un’anziana coppia quechua, Virginio e Sisa, porta avanti un’umile routine. Quando il nipote Clever si presenta alla loro porta, Virginio si accorge subito che è lì solo per convincerli a trasferirsi in città. Il fatto che la siccità li abbia lasciati senz’acqua non aiuta la loro causa a restare.
Il respiro pesante di Virginio tradisce la sua capacità di nascondere ciò che lo affligge e l’apparizione di un condor inizia a destare in lui uno strano presagio. Improvvisamente lo scorrere del tempo diventa più che mai prezioso e pone la coppia davanti a un dilemma: resistere nell’attesa delle piogge o seguire le orme di altri quechua e lasciare la loro casa per la città?
Giovedì 10 novembre al termine del film ne parliamo con Alfredo Somoza , giornalista.
Domenica 13 possibilità di cenare con L'EUROPA NEL PIATTO € 20,00 inclusa una consumazione. Menu e prenotazioni QUI
Duels.it - Prima ancora di mettere in scena un mondo lontano come l’altipiano boliviano inquadrato in tutta la sua maestosità e asprezza, Utama è un film che illumina un modo di stare al mondo, di concepire l’esistenza. Tra una presenza temuta e un’assenza invocata, i suoi personaggi, Virginio e Sisa, sono figure in cammino che hanno scelto di vivere così, distanti da altri e da altro, vicini alle proprie radici, immersi nella semplicità dei loro riti domestici, a stretto contatto con la propria terra, in armonia con la sacralità della natura e dei suoi tempi.
Sentieri Selvaggi - Il film è accompagnato da due agonie: quella della terra dove i pastori hanno vissuto per millenni e che ora è massacrata dalla siccità; quella di Virginio la cui salute sta peggiorando di giorno in giorno. Insieme alla terra e agli uomini collassa anche tutta la struttura sociale di quel territorio rompendo definitivamente quel tipo di heimat che per Virginio è come un aspetto sacro della vita e della natura.