di Francesco Costabile, Italia, 2022, 102′
con Lina Siciliano, Fabrizio Ferracane, Anna Maria De Luca, Simona Malato, Luca Massaro
Da bambina Rosa ha assistito ad un evento tragico che la sua intera famiglia l'ha spinta poi a rimuovere: un atto di violenza inaudita, come punizione per non aver mantenuto un silenzio omertoso. Da grande Rosa vive con la zia Rita, nonna Berta e il cugino Natale seguendo le regole dello zio Tore, che ha una gestione maschilista e dittatoriale della famiglia. Ma Rosa sente che in quel regime c'è qualcosa di sbagliato e di ingiusto, e dentro di lei si agita quello spirito da "femmina ribelle" che apparteneva a sua madre. Purtroppo però la Calabria rurale affiliata alla criminalità organizzata non è luogo in cui la ribellione femminile è ben accetta. E Rosa dovrà decidere quale destino seguire, a proprio rischio e pericolo.
Quinlan.it La faida raccontata nel film è tutta interna a un luogo piccolo, inospitale, arroccato sull’Aspromonte, e a combatterla sono famiglie altrettanto piccole, che possono contare su scarsa manovalanza e devono arruolare figli, nipoti, parenti prossimi. In questo budello incistato che si riempie di sangue, in questo circolo vizioso nel quale non sembra possibile trovare una svolta, o una via d’uscita, Costabile vorrebbe raccontare la storia di una presa di coscienza, e dunque una ribellione.
Sentieriselvaggi.it Dopo i documentari su Piero Tosi e Pasolini, Costabile sceglie la maniera più impervia per raccontare questa storia. Il coraggio di questa via ostinatamente autoriale di approcciare il sottogenere dello ‘ndragheta movie restituisce a Una femmina un respiro magari irrisolto ma capace di una serie di vertiginose accensioni soprattutto visive, come la fuitina d’amore o la visita alla tomba senza nome della madre della protagonista.