di Clio Barnard, Gran Bretagna, 2021, 95′
con Claire Rushbrook, Adeel Akhtar, Ellora Torchia, Vinny Dhillon, Shaun Thomas
Ali, ti presento Ava. Due mondi diversi che si incontrano nella realtà di Bradford, città industriale nel cuore dello Yorkshire. Ali gestisce degli appartamenti e vive un matrimonio segnato da un dolore. Ava è una maestra elementare. Si incontrano e riempiono le rispettive esistenze sfidando le convenzioni e gli ostacoli che trovano lungo una strada fatta di romanticismo, canzoni cantate a squarciagola e passione. Ali & Ava, una commedia che parla d’amore attraverso il potere rigenerante della musica.
Sentierisetvaggi.it C’è il fantasma di Bob Dylan in Ali & Ava. Mama You Been On My Mind convive nell’anima del protagonista e, come ha sottolineato la stessa cineasta britannica, ha influenzato il processo di scrittura. La musica è nel corpo di Ali già nella scena iniziale, che poi ritorna nel corso del film, in cui balla sopra la macchina. L’uomo cerca continuamente il ritmo, il passo, l’intesa giusta. Nella sua testa c’è sempre una canzone di sottofondo. Il brano di Bob Dylan convive con lui. Ali gestisce degli appartamenti e convive nella stessa casa con la moglie che non lo ama più dopo che entrambi sono stati segnati da un dolore profondo. Ava è vedova, madre di quattro figli, nonna di cinque nipoti e lavora come insegnante di sostegno in una scuola. Ed è lì che si conoscono.
Duels.it Un uomo sul tettuccio di un auto. Urla e balla. Una donna si mette i gioielli e si prepara per uscire. Sull’autobus ascolta musica con gli auricolari. Sono Ali & Ava, i protagonisti del quarto film di Clio Barnard, talentuosa regista inglese che ha spesso raccontato la sua città d’origine, Bradford nello Yorkshire.
Cineforum.it Ali e Ava non sono solo i personaggi centrali ma anche i corpi e i volti dell’energia che questo film sprigiona grazie agli attori straordinari (Adeel Akhtar e Claire Rushbrook) e allo sguardo profondamente umano che Clio Barnard porta su di loro per osservarli da vicino e poi allontanarsi appena e tornare di nuovo su di loro. Aggrappati alla loro musica, i due - che sembrano uscire per davvero dal quel piccolo mondo sperduto nel centro del Regno Unito che la regista sceglie nuovamente come teatro del suo cinema - stanno agli angoli opposti di quel posto eppure si ritrovano talmente vicini da sentirsi gli unici a potersi capire. Sono l’umorismo, la vitalità e lo spirito con cui entrambi affrontano l’esistenza a riuscire ad annullare le distanze della geografia culturale e sociale che li vorrebbe incompatibili e a incarnare la possibilità concreta di affermarsi come individui e di scegliere dove stare, anche sul tetto di una macchina o in un divano letto abbracciati, a discapito della loro differenza di età, di appartenenza e di gusti musicali.