di Richard Claus, Jose Zelada, Usa, 2021, 84′
con Elio e le Storie Tese, Luciana Littizzetto, Ciro Priello.
La tredicenne Ainbo, abilissima cacciatrice, è la migliore amica di Zumi, figlia del capo tribù e prossima a prenderne il posto. La vita della comunità, però, è minacciata da una maledizione e da Jacuruna, il demone più spaventoso della foresta. Quando le appaiono accanto i suoi due spiriti guida, il tapiro Piro e l'armadillo Dillo, Ainbo capisce che tocca a lei salvare la tribù e si mette in viaggio alla ricerca della magica radice in grado di spezzare la maledizione.
MyMovies - Il regista e produttore Jose Zelata, nativo della regione amazzonica peruviana e istruito per via materna alla cultura degli Shipibo, sceglie la strada della favola, in omaggio alle millenarie leggende nate attorno al Rio delle Amazzoni, per attirare l'attenzione su una realtà tutt'altro che a lieto fine.
Negli ultimi vent'anni, infatti, la distruzione delle foreste amazzoniche si è concentrata nei territori in cui sono presenti le miniere, e l'aumento costante del prezzo dell'oro ha gettato benzina sul fuoco dello sfruttamento minerario legale e illegale. Come Ainbo cerca di far capire, sotto la forma metaforica della "malattia" che colpisce larga parte della popolazione indigena, la distruzione della foresta pluviale non è l'unica tragedia in atto: l'attività estrattiva minaccia direttamente le comunità che abitano la foresta, domandandone la terra o occupandola con la forza, e contribuendo all'inquinamento dei fiumi che garantiscono la sopravvivenza delle popolazioni locali.
Lifegate.it - Uno degli aspetti più interessanti del film è che la sua storia viene raccontata dalla prospettiva dei popoli indigeni. Unendo fantasy e attualità, Ainbo prende ispirazione dal folklore e dalle tradizioni di questi popoli – sconosciuti ai più – mettendoli al centro di una storia destinata al grande pubblico. Un’operazione non facile, nata dal desiderio di tre fratelli, Jose, Cesar e Sergio Zelada (nati e cresciuti proprio nella regione amazzonica) di raccontare in modo nuovo e affascinante la cultura di una parte del mondo che oggi – più che mai – merita di essere conosciuta e tutelata.