L'Assoluto
Presente

L'Assoluto Presente, Fabio Martina

L'Assoluto Presente

di Fabio Martina, Italia, 2017, 82
con Yuri Casagrande, Gil Giuliani, Claudia Veronesi, Francesca Tripaldi, Marco Foschi

L'Assoluto Presente, Fabio Martina

Trama

Milano oggi. Tre ragazzi, Cosimo, Riccardino e Giovanni a bordo di un Suv aggrediscono a calci di notte un giocoliere di strada che sta rientrando a casa e lo lasciano in gravi condizioni sul terreno. Da quel momento seguiamo ciò che è accaduto prima e dopo l'aggressione.
Fabio Martina, con la collaborazione per la sceneggiatura di Massimo Donati e Alessandro Leone, offre allo spettatore uno sguardo raggelato (ma proprio per questo tagliente) su Milano e su uno spaccato di gioventù che certo non intende rappresentare 'i giovani' nella loro totalità ma che non si ritrae neppure dalla constatazione anche di questo tipo di realtà. La cronaca si incarica spesso di darcene conto ma il cinema, se ben scritto, diretto e recitato può fornirci un impatto molto più forte.

Regia

Fabio Martina

Cast

Yuri Casagrande, Gil Giuliani, Claudia Veronesi, Francesca Tripaldi, Marco Foschi

Durata

82′

Paese di produzione

Italia

Anno di produzione

2017

Calendario

martedì 30 gennaio 2018
h: 21:30
mercoledì 31 gennaio 2018
h: 21:30
Il film è presentato dal regista Fabio Martina
giovedì 1 febbraio 2018
h: 20:30

Recensioni

Quinlan.it. L’assoluto presente è un lavoro che non merita in nessun modo il silenzio mediatico e critico cui andrà con ogni probabilità incontro. Livido e severo sguardo su tre adolescenti, il film di Martina nasconde al proprio interno molto più di quanto potrebbe apparire a uno sguardo disattento: nel racconto della giornata balorda di tre amici (Cosimo festeggia gli anni, e il babbo gli ha regalato un SUV con cui può scorrazzare indisturbato per la città), che tra un vizio e una lite termina con il pestaggio a sangue freddo e immotivato di un giocoliere di strada, non c’è solo il discorso morale sulla degenerazione di un’Italia alto-borghese sempre più gelida, incurante dell’altro, nazista nel senso più concettuale del termine. Per quanto questo aspetto sia dominante, e tratteggiato con una certa cura da Martina, L’assoluto presente si muove seguendo, è nuovamente il caso di citarlo, l’esempio filosofico di Galimberti. Ecco dunque i derivati della fenomenologia di Husserl che cercano di trovare il punto di connessione tra questi tre corpi giovani e troppo (in)sicuri di loro stessi e il mondo che li circonda; ed ecco soprattutto che la camera di Martina non si ferma per giudicare – per quanto in più di un’occasione l’impressione è che si trattenga a forza dal farlo – ma più che altro per cercare di comprendere, di cogliere il motivo che si cela dietro un comportamento così barbaro, nichilista, assoluto e presente a sé, ma proprio per questo mostruoso.

 

Mymovies.it. Uno sguardo raggelato (ma proprio per questo tagliente) su Milano e su uno spaccato di gioventù.
Vedere L'assoluto presente è come osservare "La lezione di anatomia" di Rembrandt perché viene messo a nudo ciò che la nostra società tende a occultare e che si manifesta spesso in quelle interviste da TG in cui gli autori di crimini efferati vengono descritti come persone 'normali' da chi li ha conosciuti in precedenza. Cosimo, Riccardino e Giovanni sono infatti 'normali' per chi vuole evitare di vedere e si limita a guardare. Lo sono in quella noia interiore e profonda che li avvolge come accadeva un tempo a Milano con la nebbia. Una coltre spessa e impalpabile che penetra nell'intimo e spinge ad andare 'oltre', a superare il limite per compiere un gesto che per pochi istanti faccia sentire 'vivo' chi è già morto dentro. È interessante il modo in cui viene descritta la quotidianità dei tre e la loro reazione a quanto compiuto.

 

Milano.corriere.it. Ideato nel 2006, l’ultimo ciak a febbraio 2017. Un lasso di tempo incredibilmente lungo. «Perché meravigliarsi», si chiede Martina: «Le produzioni indipendenti faticano a trovare i fondi». Con un finanziamento di Fondazione Cariplo, il regista ha tenuto laboratori al Piccolo Teatro, da Quelli di Grock e Campo Teatrale, e in centri di aggregazione giovanile. In quei bacini ha trovato i protagonisti: Yuri Casagrande, Gil Giuliani, Claudia Veronesi. I ragazzi, tutti esordienti, hanno lavorato per mesi solo sulle loro parti, l’intero copione è arrivato nelle loro mani a pochi giorni dall’inizio delle riprese. Inoltre il film è girato in sequenza narrativa. «Ho adottato lo stile di “Elephant” di Gus Van Sant». Accanto ai giovani, alcuni nomi noti, Bebo Storti, Federica Fracassi, Marco Foschi, e due debuttanti speciali: il filosofo Umberto Galimberti e don Gino Rigoldi. «Avevo intervistato Galimberti per il film, il termine “assoluto presente” è suo. Era entusiasta del progetto, ho insistito per ritagliargli una parte», racconta il regista. «Don Gino invece è un amico, la convergenza con quello che fa è ovvia, si è prestato con affetto».

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